calcio frontale mae geri

Il Calcio nelle arti marziali orientali: pratica e tecnica

Il calcio nelle arti marziali ricopre un ruolo fondamentale nei ruoli di attacco e di difesa. Per ottenere un ottima realizzazione nella tecnica bisogna piegare in maniera perfetta il ginocchio ed effettuare un estensione completa della gamba.

 

Queste due fasi costituiscono il gradino preparatorio alle tecniche di calcio. Se queste vengono svolte correttamente, cioè in scioltezza e velocità, è facile realizzare un buon equilibrio e comprendere quale sia la traiettoria completa del calcio.

Poiché i muscoli delle anche e della coscia interessati sono collegati al bacino, occorre stabilizzare le anche perché essi possano lavorare appieno. La stabilità della gamba di sostegno dipende dalla tensione dei muscoli della coscia e del polpaccio, oltre che da una leggera flessione del ginocchio. Il polpaccio dev’essere appena inclinato in avanti e la pianta del piede aderente al suolo. Se si piega eccessivamente il ginocchio nel tentativo di abbassare ulteriormente le anche, i muscoli non forniranno più un buon supporto, il ginocchio e la caviglia risulteranno indeboliti e sarà impossibile eseguire un calcio efficace. Il ginocchio della gamba con cui si calcia dev’essere sollevato all’altezza del petto in modo che il peso della gamba sia sostenuto dall’anca corrispondente. Prendiamo come esempo l'esecuzione di un "calcio frontale" chiamato tecnicnamente nel gergo delle arti marziali Mae Geri. Le fasi di preparazione ed ed esecuzioni si suddividono in "gedan barai", posizione usata per non perdere equilibrio e quella successiva dove l'arto posteriore viene alzato e portato in avanti ( immaginando di tirare una ginocchiata all'avversario) si dispone il calcagno e le dita dei piedi in posizione raccolta per prepararsi successivi ad alzare ancora di più l'arto e successivaemente calciare in avanti per colpire l'avversario, per poi tornare nella posizione precedente. La tecnica del calcio può infliggere molti danni all'avversario, viene usata anche nelle tecniche di judo, full contact e difesa personale.

Il Maestro Hirokazu Kanazawa da una spiegazione approfondita di questo concetto.

https://youtu.be/RiaUEAWtMPM

 

Il Dojo

Lo spazio di pratica dell'Accademia di Arti Marziali Ryu Jo Kan nasce come Dojo, ovvero come luogo (JO) dove si segue una Via (DO). Essendo ospitato all'interno dell'unico Tempio Zen dell'Italia Meridionale, è come entrare in un angolo di Giappone.

Rappresenta un luogo ove ci sia accrescimento non solo tecnico - sportivo, ma anche culturale e spirituale.